Il continuo mutevole: Altra voce di Luciano Berio (The mutable discourse: Altra voce by Luciano Berio)

Giomi, Francesco, Schwoon, Kilian

2005

Il suono trasparente. Analisi di opere con live electronics (Transparent sound. Analyses of live electronic works). Rivista di Analisi e Teoria Musicale 11(2).

Language: Italian

Altra voce (2001), for alto flute, mezzosoprano and live electronics, is generated from one episode taken from Cronaca del luogo, the last theatrical work by Berio. Francesco Giomi and Kilian Schwoon, who were members of staff at Centro Tempo Reale and assisted Luciano Berio in the realization of the work, analyse the structural role of the electronic system. The work utilised: live sampling of musical fragments, a harmonizer, and spatialization. Even though many aspects are precisely notated, many other aspects are left to the live performer’s sensibility in order to adapt them to the musicians and to each environment in which the piece is performed. As in other works by Berio of the same period, Altra voce reflects an attention to the spatial parameter, that can open and render a closed space, such as a traditional theatre, more flexible.

Altra voce (2001) di Luciano Berio, per flauto contralto, mezzosoprano e live electronic, è stata creata a partire da un episodio di Cronaca del luogo, l’ultimo lavoro teatrale di Berio. Francesco Giomi e Kilian Schwoon, membri dello staff di Tempo Reale e collaboratori di Berio, in questo scritto analizzano il ruolo strutturale svolto dall’elettronica, caratterizzata da tre tipi di elaborazioni: campionamento dal vivo di vari frammenti musicali; uso dell’harmonizer; spazializzazione dei suoni. Alcuni parametri dell’elaborazione sono definiti con precisione nella partitura, altri solo lasciati alla sensibilità dell’interprete live electronics, che può adattarli alle caratteristiche dello spazio di esecuzione e alle peculiarità degli interpreti. Come in altre opere dello stesso periodo, anche in Altra voce emerge l’attenzione di Berio per il parametro spaziale, che rende aperto e flessibile anche uno spazio solitamente chiuso, quale quello del teatro tradizionale.