Parola-suono-silenzio: Guai ai gelidi mostri di Luigi Nono (Word-sound-silence: Guai ai gelidi mostri by Luigi Nono)

Cremashi, Andrea

2005

Il suono trasparente. Analisi di opere con live electronics. GATM, 35-68.

Language: Italian

This article focuses on the creative processes used in Guai ai gelidi mostri within the ‘series’ (according to Nono’s interpretation of his own works) of pieces written between 1980 and 1983 before Prometeo. The author analyses various aspects including the text by M.Cacciari and the compositional process. The piece is structured in 4 sections, alternating between extreme control and aleatoric choice regarding; melodic, harmonic and rhythmic principles, writing processes for the voices (tempered system), for the winds (microtones) and for electronics (a bridge between the two systems). Nine pages are devoted to the descriptions of filters and band pass filters (using an augmented fourth interval), delay (used to create canons as well as the fusion with acoustic parts), the harmonizer (transposition and phasing), the alternation between a sense of Gregorian and synagogue songs, spatialisation using the Halaphon (12 algorithmic programs), and microphones. The main principle is the dialectic one: alternating fragmentation of materials with attention given to the overall form, control and chance. The author employs sketches (schemes, graphs, texts) for the discovery of changes between the versions performed in Cologne in 1983 and in Paris in 1985.

L’articolo contestualizza il processo compositivo di Guai ai gelidi mostri all’interno della ‘serie’ (secondo l’interpretazione che Nono fa della propria opera) di opere scritte fra il 1980 e il 1983 in preparazione dell’opera Prometeo. L’autore analizza le varie dimensioni del brano: il trattamento del testo di Massimo Cacciari e il processo creativo. Si sofferma sulle quattro sezioni, sul principio compositivo di alternanza tra controllo e aleatorietà, il trattamento melodico, armonico e ritmico delle durate, la scrittura delle parti per le voci voci con scale in temperamento equabile, per i fiati con microtoni, per l’elettronica che fa da ponte tra i due sistemi di temperamento. Nove pagine sono dedicate alla descrizione dei filtri e delle bande passanti caratterizzate dall’intervallo di quarta eccedente, del delay che crea canoni e si integra con il trattamento delle durate, l’harmonizer che fa effetti di trasposizione e phasing, l’alternanza tra l’idea di canto gregoriano e canto sinagogale, la spazializzazione con l’Halaphon (descrizione delle 12 programmazioni degli algoritmi),la microfonazione. Il principio che caratterizza l’opera è quello dialettico: l’alternanza tra la frammentazione dei materiali e l’attenzione per la macroforma, il controllo e le scelte arbitrarie. L’autore perviene alle conclusioni attraverso l’analisi degli schizzi preparatori (schemi, tabelle, testi) che gli permettono di tracciare i cambiamenti (soprattutto tagli) tra l’esecuzione di Colonia del 1983 e quella di Parigi del 1985.